mercoledì 2 maggio 2012

STRESS E VITA QUOTIDIANA: riconoscere quando si esagera

Il progresso e la nostra cultura, insieme a tante conquiste, hanno fatto dello stress nocivo un nostro possibile e, non gradito, compagno quotidiano che progressivamente esaurisce le risorse del nostro organismo; diventa per questo indispensabile imparare a non sottovalutare l’impatto che esso ha sulla nostra vita e sul nostro benessere nonché conoscerlo per imparare a difenderci ed utilizzarlo.
Nel sentire comune il termine stress è utilizzato nelle più svariate situazioni e spesso con connotazione negativa, in realtà, lo stress è, di per se stesso, una risposta automatica, adattiva, caratteristica della vita , escogitata dall’organismo nel corso della sua evoluzione e finalizzata a preparare l’organismo, attraverso opportune modificazioni bio-fisiologiche e comportamentali, a fronteggiare un pericolo, una minaccia, una sfida, un cambiamento nell’equilibrio tra organismo e ambiente. Quindi serve alla nostra sopravvivenza, ci avverte che non stiamo soddisfacendo bisogni vitali. Tra di essi troviamo non solo cibo, ossigeno, sonno, ma anche e, soprattutto: avere del tempo da dedicare a se stessi e alle proprie passioni, rilassarsi, sesso appagante, sentirsi adeguati alla vita e alle sue richieste (autostima), ricercare stimolazioni ambientali costruttive e interessanti, coccolarsi, ricevere carezze e coccole. Se ai primi campanelli d’allarme, spesso dati dal nostro corpo, appaghiamo questi bisogni proviamo piacere, soddisfazione e felicità nonché un senso di benessere detto anche eustress (o stress buono, vitalizzante). Se al contrario li sottovalutiamo imparando a farne a meno, diventiamo sordi rispetto a noi stessi, teniamo, spesso senza rendercene conto, il nostro fisico e la nostra mente in iper-lavoro per periodi di tempo particolarmente prolungati o in distress (stress cattivo,nocivo). Questo è causa di disturbi organici e psichici, nonché di una dimostrata interferenza sul sistema immunitario.
I periodi di stress, per quanto possiamo odiarli, sono un’ottima occasione per capire cos’è superfluo nella nostra vita ed iniziare a fare piazza pulita Oggi non siamo più abituati a percepire quando la “misura è colma”, se non quando è troppo tardi. E’ importante non tanto fare meno cose perché si rischia di non essere felici ugualmente, quanto acquisire capacità e strumenti che permettono di soddisfare bisogni psicologici ed emotivi per sentirci più pieni, presenti, vitali e motivati alla vita e alle sue sfide. Sono questi bisogni quelli a dover essere nutriti per primi, sono la nostra base, sennò la nostra struttura interna è destinata a crollare. E non solo, rischiamo di compensare i nostri disagi con comportamenti alternativi volti a darci del piacere immediato, come ad esempio il cibo, che così perde la sua funzione di nutrimenti. Rischiamo di diventare un sacco da riempire e svuotare. E allora ricordati che esisti "TU", fermati, respira, alza il volume dei tuoi segnali ed elimina le “corse a vuoto”.
“Ami la vita? Allora non sciupare il tempo, perché è la sostanza di cui la vita è fatta” (BenJamin F.).