lunedì 24 settembre 2012

LIBERI DI MANGIARE - SONO APERTE LE ISCRIZIONI!

Ricomincia il nostro corso, Liberi di mangiare, corso di consapevolezza alimentare. Siamo alla terza edizione del corso, e sebbene siamo partiti in po' in sordina, abbiamo avuto dei riscontri positivi dalle nostre corsiste.
Il lavoro in gruppo, la possibilità di confrontarsi e di condividere esperienze, le informazioni e le riflessioni sono stati e saranno elementi fondamentali del nostro corso. L'esperienza già fatta e il nostro desiderio di crescere e confrontarci come professionisti è indice della nostra modalità di lavorare.
BENE, SI RIPARTE!
Non aggiungo altro se non il nostro volantino!

CHI E' INTERESSATO PUO' CHIAMARE PER UN COLLOQUIO INFORMATIVO GRATUITO

Dr.ssa Alfonsina Pica, Psicologa e Psicoterapeuta - Cell. 3391596883

Dr.ssa Manola Orsi, Psicologa - Cell. 3463951980


mercoledì 19 settembre 2012

Kung-fu panda: spunti e spuntini

Come mamma di 2 bambini in età da cartoni, sono molto ferrata in fatto di personaggi animati e da questi, oltre che un po' di pace familiare, si possono trarre vari spunti.
Un giorno, mentre guardavo Kung-fu panda, mi ha molto colpito la scena dell'addestramento, per vari motivi. Il motivo che voglio qui sottolineare è ovviamente quello legato al cibo e all'essere "liberi di mangiare" (non a caso il titolo del nostro corso, preso proprio dal cartone). Per chi non l'avesse visto, invito a farlo. Riassumendo, il panda vuole fare kung-fu e mentre va a vedere dei maestri all'opera, viene scelto a diventare il guerriero dragone. Inizia allora un disastroso addestramento, finchè il suo maestro non si rende conto che non può allenare il panda come tutti gli altri, ma usa il cibo come mezzo di allenamento, come stimolo, come premio. Il panda è sempre affamato, ma tramite questo sistema realizzato apposta per lui, diventa bravissimo nell'arte del kung-fu, tanto che alla fine, quando il maestro finisce con il concedere l'ultimo meritato raviolo, il panda tutto soddisfatto, dice: "Non ho fame, maestro!".
Si tratta di una scena geniale, che racchiude molte delle dinamiche legate ad un rapporto sbagliato con il cibo: il panda sfoga tutte le sue tensioni ed emozioni sul cibo e sembra non poterne fare a meno; ha una forte attenzione al suo corpo sgraziato che non sa controllare e sbaglia sempre tutto; non ha fiducia nelle sue possibilità e nonostante si impegni notevolmente, fallisce. Cosa determina invece la sua riuscita?
Sono due secondo me gli elementi principali: in primo luogo non prestare attenzione a quello che sta facendo. L'attenzione del panda non è più concentrata a diventare un bravo allievo di kung fu, ma ad ottenere la tanto agognata ricompensa. In questo modo la centralità del suo riuscire nel kung fu viene meno e lui può dedicarvisi senza le paure che l'avrebbero bloccato. E' come quando vogliamo essere bravi a tutti i costi in un'attività e questa aspettativa ci fa concentrare più su errori e successi che sull'attività stessa, facendola miseramente fallire!
Un altro aspetto è che il piacere del successo fa dimenticare al panda la sua fame nervosa, se così possiamo chiamarla, e alla fine è in grado di recuperare la libertà di dire di no!
E allora... buona libertà a tutti!

Dr.ssa Alfonsina Pica